1.3 Resistenza e durezza superficiale

Duroplasti: l'elevata durezza superficiale del materiale e la finitura lucida che si può ottenere dalla stampo permettono di conservare inalterate le superfici anche con l’uso prolungato in presenza di residui metallici di lavorazione o in ambienti abrasivi, come avviene ad esempio nelle applicazioni su macchine utensili per la lavorazione dei metalli.

Tecnopolimeri: i valori di durezza superficiale pur essendo inferiori a quelli del Duroplasto, sono comunque sempre compresi nel campo da 60 a 98 Rockwell, scala M. In compenso i Tecnopolimeri presentano, in confronto ai Duroplasti, maggiore tenacità e resistenza agli urti.