1.9 Rispondenza alle normative internazionali

Negli ultimi anni i vari enti normativi nazionali e internazionali hanno definito una serie di regolamenti per il controllo di sostanze dannose per l’uomo e per l’ambiente, cosi come perla gestione della sicurezza ambientale nell’attività industriale.

Direttiva Europea 2002/95/CE RoHS (Restriction of Hazardous Substances) applicata  nel campo degli apparecchi elettrici ed elettronici. Essa prevede la progressiva riduzione dei metalli pesanti (Pb, Cd, Hg e Cr-6) e dei composti alogenati (PBB e PBDE) nei componenti per l'industria elettrica ed elettronica.

Nelle schede dei singoli prodotti la "RoHS compliance" e precisata dal simbolo qui a fi anco riportato in colore verde. La presenza di questo simbolo significa che tutte le problematiche tecniche relative ai materiali di cui al prodotto in oggetto sono state risolte in conformità alla direttiva 2002/95 CE. Nella pratica potrebbe in qualche caso verificarsi che il processo di rotazione della scorte di magazzino non sia ancora completato: sul sito www.elesa.com è possibile però verificare la rispondenza.

Il servizio tecnico Elesa è in ogni caso sempre a disposizione per la conferma.

Regolamento CE n.1907/2006 - REACH (Registration, Evaluation, Authorisation and restriction of CHemicals), applicato a tutte le sostanze chimiche in circolazione nella comunità europea, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti da sostanze chimiche già esistenti e nuove.

Direttiva Europea 2000/53/CE – ELV (End Life of Vehicles) applicata nel campo automotive. Prevede la progressiva riduzione dei metalli pesanti Pb, Cd, Hg e Cr6 presenti nei veicoli.

Direttiva RAEE (WEEE) Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Direttiva ATEX 94/9/CE-ATEX entrata in vigore dal 01/07/2003. Essa riguarda gli ambienti di lavoro ove esistono pericoli di esplosione e ne stabilisce la classificazione in zone in funzione della probabilità di presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva. La marcatura ATEX (accompagnata dalla dichiarazione di conformità) indica in maniera certa che l’articolo sui cui è posta è stato costruito in conformità con i requisiti e con tutte le disposizioni della Direttiva dell’Unione Europea 94/9/CE (entrata in vigore obbligatoriamente dal 01/07/2003) e che è stato sottoposto alle procedure di valutazione di conformità.

In base a questa direttiva devono essere certificate tutte le apparecchiature e i sistemi di protezione, i componenti necessari al loro funzionamento in sicurezza destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (siano essi pneumatici, idraulici, elettrici, meccanici) e tutti i dispositivi di sicurezza di controllo e di regolazione installati fuori dall’atmosfera potenzialmente esplosiva ma che hanno funzioni di protezione contro i rischi di deflagrazione utili per il funzionamento in sicurezza delle apparecchiature e dei sistemi di protezione.

Zone a rischio di esplosione (sono ripartite in base alla frequenza ed alla durata della presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva):

zona 0 area in cui e presente sempre, per lunghi periodi o frequentemente (come ordine di grandezza si parla di almeno 1000 ore all’anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infi ammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia;

zona 1 area in cui, durante le normali attività*, è presente occasionalmente o con poca frequenza (come ordine di grandezza si parla di un tempo maggiore di 10 ore ed inferiore a 1000 ore all’anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia;

zona 2 area in cui, durante le normali attività*, non è presente se non per brevi periodi o raramente (come ordine di grandezza si parla di un tempo inferiore a 10 ore all’anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia;

zona 20 area in cui è presente sempre, per lunghi periodi o frequentemente (come ordine di grandezza si parla di almeno 1000 ore all’anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria;

zona 21 area in cui, durante le normali attività*, è presente occasionalmente o con poca frequenza (come ordine di grandezza si parla di un tempo maggiore di 10 ore ed inferiore a 1000 ore all’anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria;

zona 22 area in cui, durante le normali attivita*, non è presente se non per brevi periodi o raramente (come ordine di grandezza si parla di un tempo inferiore a 10 ore all’anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell’aria.

* per normali attività s’intende la situazione in cui gli impianti sono utilizzati entro i parametri progettuali.

 

Gli apparecchi sono classificati in gruppi (I e II), a seconda dell’ambiente in cui e previsto l’utilizzo:

gruppo I comprende tutte le apparecchiature destinate ad essere utilizzate nelle miniere e/o nei loro impianti di superficie;

gruppo II comprende tutte le apparecchiature destinate ad essere utilizzate in ambienti differenti da quelli del Gruppo I.

Nell’ambito del Gruppo II, la combinazione tra zone a rischio di esplosione e gruppi di apparecchi definisce le categorie in cui sono ripartite le apparecchiature soggette alla direttiva ATEX:

categoria 1 comprende le apparecchiature ed i sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in aree in cui si rileva sempre, per lunghi periodi o frequentemente (come ordine di grandezza si parla di almeno 1000 ore/anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva, garantendo un livello di protezione molto elevato;

categoria 2 comprende le apparecchiature ed i sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in aree in cui, durante le normali attività, è presente occasionalmente o con poca frequenza (come ordine di grandezza si parla di un tempo compreso tra 10 e 1000 ore/anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva, garantendo un livello di protezione elevato;

categoria 3 comprende le apparecchiature ed i sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in aree in cui, durante le normali attività, non è presente se non per brevi periodi o raramente (come ordine di grandezza si parla di un tempo inferiore a 10 ore/anno) un’atmosfera potenzialmente esplosiva, garantendo un livello di protezione normale.

 

La direttiva definisce anche i Gruppi di sostanze in cui sono suddivise, in base alla loro pericolosità, le sostanze che con l’aria danno luogo ad atmosfere potenzialmente esplosive. La pericolosità dipende dalla temperatura di accensione del gas.

Alcuni esempi di gas con la rispettiva classificazione sono riportati di seguito.

Gli apparecchi marcati IIB sono idonei anche per applicazioni che richiedono apparecchi del gruppo d’esplosione IIA, e quelli marcati IIC sono idonei anche per applicazioni che richiedono apparecchi del gruppo d’esplosione IIA e IIB. Di seguito le classi di temperatura, che indicano la massima temperatura superficiale (cioè rilevata sulla superficie del pezzo a contatto con l’aria), che non deve essere superata, onde evitare inneschi.

 

 

I prodotti Elesa sono componenti necessari al funzionamento in sicurezza di apparecchiature e sistemi di protezione appartenenti al Gruppo II (ambienti diversi dalle miniere). Nella tabella seguente sono indicate le categorie relative:

 

  

Fattore di protezione ‘k’: la maggior parte dei prodotti Elesa appartenenti alla linea degli accessori per sistemi oleodinamici è inoltre certificata secondo la normativa EN 13463-8 (Protection by liquid immersion ‘k’): la protezione dell’apparecchiatura è basata sulla presenza di un liquido che impedisce la formazione di scintille e altre cause d’innesco. Segue un esempio di classificazione ATEX di un prodotto Elesa certificato, ad esempio un tappo di chiusura della serie TN-EX, secondo la normativa EN 13463-8, nel quale è presente ovviamente la “k”:

 

 

 

 

La classificazione in zone, in un contesto industriale (cui corrispondono i prodotti ATEX del Gruppo II), in relazione alla “potenziale” presenza di gas, vapori e polveri esplosive, compete all’utilizzatore, nei luoghi di lavoro ed attività lavorative che contengono o possono dar luogo a pericolo di esplosione, in conseguenza della sua valutazione dei rischi.

La fabbrica fornisce tutti i particolari relativi ai Gruppi ed alle Categorie del prodotto, affinché l’utilizzatore possa decidere in quale zona il prodotto ATEX può operare in sicurezza, anche se non potrà prevedere dove e come effettivamente opererà.